“Vorrei che il libro che racconta l’esperienza del refettorio Ambrosiano, dove 65 cuochi stellati hanno cucinato gli avanzi di Expo diventasse l’Artusi del Duemila”. Non lo ha detto nei giorni scorsi un personaggio qualsiasi, bensì il numero uno al mondo: Massimo Bottura. Da sempre appassionato del gastronomo di Forlimpopoli, ha aggiunto: “Il più grande di tutti? Pellegrino Artusi. Ha provato, messo a punto, codificato la cucina del popolo italiano, la tradizione”.
E che la sintonia tra lo chef modenese e la città di Forlimpopoli vada al di là dei proclami lo conferma la ventesima edizione della Festa Artusiana che pone al centro un tema di stretta attualità: la cucina sostenibile, la lotta allo spreco, l’utilizzo degli avanzi, ideale prosieguo della riflessione avviata un anno fa a Expo, oltreché un omaggio, nel centenario della morte, a Olindo Guerrini. L’intellettuale romagnolo si professa “uno degli apostoli più ferventi” della Scienza in cucina e, letterato erudito, dà alle stampe, a sua volta, un libro di cucina dal titolo eloquente “L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa”.
Non è certo un caso che i nove giorni della kermesse del gusto si aprano con il convegno, “Grillò abbragiato”, dedicato a Guerrini e al suo rapporto con Artusi. Sabato 25 giugno alle 17,00 a Casa Artusi confluisce il meglio della cultura gastronomica italiana per una riflessione a tutto campo sulla cultura alimentare e sulla cucina sostenibile: Massimo Montanari, Alberto Capatti, Piero Meldini, Andrea Segrè, Roberto Balzani, Lisa Casali, Elisa Ricci Petitoni.
Nel 1899, con una ricetta satirica “Il grillò abbragiato”, Olindo Guerrini fornisce a Pellegrino Artusi l’ultimo strumento per seppellire cucine ottocentesche e mode francesi. La loro corrispondenza, la loro amicizia sarà fondamentale per la nuova cultura gastronomica italiana. Il convegno discute il rapporto tra due personalità profondamente diverse per indole, esperienza e fama, ma attratte da reciproca stima e accomunate da una identità profondamente romagnola.
E sempre nel ricordo del centenario guerriniano, Casa Artusi ospiterà la mostra “La bicicletta, le anguille e il sorriso di Beatrice” con le lettere fra l’autore dell’Arte di utilizzare gli avanzi e Artusi, inediti documenti ritornati di recente grazie alla donazione della famiglia Santini di Cesena, alla Biblioteca Comunale che conserva un patrimonio ragguardevole di oltre 2000 lettere. L’esposizione è curata da Antonio Tolo e Roberto Orciuolo.
Inoltre alla festa (sabato 2 luglio alle 19 a Casa Artusi) è prevista la presentazione del libro “Olindo Guerrini. Ricordi autobiografici” ristampato da In Magazine, in occasione del centenario. Il libro, arricchito dei contributi di Monica Alba, Antonella Imolesi, Vittorio Mezzomonaco, Pierluigi Moressa, Laila Tentoni, Wilma Vernocchi, è presentato dalla curatrice Maria Vittoria Andrini e da Giovanna Frosini dell’Accademia della Crusca.
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