Contadina senegalese della regione lagunare della Casamance, è nata in un villaggio nel cuore dei Paesi Diola. Attiva fin dagli anni ’60 come leader delle associazioni femminili rurali, nel 1988 Julitte ha fondato con Pascal Manga la A.S.D.I. (Association Sénégalaise pour le Développement Intégré) una O.N.G. fondata dopo i primi, devastanti, anni di guerra civile, per rispondere all’aggravarsi delle condizioni di vita delle popolazioni rurali. L’associazione opera in diversi settori: microcredito per incentivare la piccola imprenditorialità femminile, lotta alla salinizzazione dei terreni, orticoltura per differenziare e migliorare l’alimentazione delle famiglie, con una particolare attenzione agli equilibri ambientali, sociali ed economici nel territorio, ricercando continuamente la legittimità della propria azione con il coinvolgimento diretto della base della popolazione.
Nella figura di Julitte Diagne Cisse, sono sintetizzati i caratteri di un continente, l’Africa, la cui immagine troppe volte è deformata da rappresentazioni etnocentriche o paternalistiche, nascondendone complessità ed ambivalenze. Attraverso il vissuto di Julitte Diagne si può rileggere la storia di questo continente ed in particolare, quella degli ultimi 50 anni della regione lagunare senegalese della Casamance: l’oppressione coloniale, il sogno delle indipendenze, le forme di neocolonialismo, le migrazioni dalle campagne, la recente urbanizzazione selvaggia, la speranza dell’autonomia, la tragica realtà della guerriglia indipendentista che, dai primi anni ‘80, grava su questa regione. Alle vicende politiche si affiancano gli eventi climatici: le carestie dovute alle siccità degli anni Settanta e Ottanta e la conseguente salinizzazione dei terreni.
Questo è il contesto in cui la Storia di Juliette Diagne si dipana e si intreccia tra il suo ruolo di madre di famiglia e la rete delle relazioni vernacolari. Julitte nasce a Mlompl, un villaggio nel cuore dei Paesi Diola, nel dipartimento di Oussouye, alla fine degli anni ‘30. Nei primi anni ’60 ricopre il ruolo di responsabile, prima regionale poi nazionale, della Gioventù Cattolica Rurale Senegalese. Fino ad arrivare ad essere un componente dell’Ufficio Mondiale del Movimento. Verso la fine degli anni ‘60, di ritorno dopo l’esperienza internazionale, diventa Responsabile dello Sviluppo Rurale presso il Ministero dell’Agricoltura e, in un secondo mandato, al Ministero della Donna e dell’Infanzia senegalese a Dakar.
Contemporaneamente, sotto la spinta della popolazione, continua la sua militanza politica come deputato del Partito Socialista Senegalese. Alla fine degli anni ottanta Julitte Diagne, assieme a Pascal Manga, fonda l’O.N.G. A.S.D.I. (Association Sénégalaise pour le Développement Intégré) per rispondere, dopo i primi, devastanti, anni di guerra civile, all’aggravarsi delle condizioni di vita delle popolazioni rurali.
La sintesi del lavoro di animazione sociale e di emancipazione delle contadine e dei contadini nel dipartimento di Oussouye e degli immigrati interni a Dakar, sta nella quotidianità della relazione diretta con le persone. Questa sintesi si ritrova nella “normalità”, nella condivisione degli spazi, dei problemi familiari (che spesso diventano saghe claniche che coinvolgono reti di persone), nella convivialità del riso e del vino di palma, nell’essere presente, nel mettersi in discussione, nel parlare la stessa lingua e nel sottostare, come tutti, ai “limites” della Tradizione. Ma l’aspetto straordinario del lavoro di Julitte e di A.S.DI. sta nella “modernità” dei suoi contenuti come la capacità di recepire contributi provenienti da settori diversi e la rivalorizzazione della Tradizione in termini di innovazione.
L’altro punto focale del lavoro di Julitte Diagne è il cibo. E cibo per un diola significa riso, (e vino di palma). Migliorare le condizioni di vita, significa migliorare l’alimentazione. Da qui la lotta contro la salinizzazione delle risaie coltivabili, con il sistema delle dighe antisale; la rete degli orti di villaggio autogestiti dai Groupements femminili, per arricchire ed integrare la dieta della famiglia con frutta ed ortaggi freschi, senza alcun trattamento chimico e la creazione di una struttura, la Mutuelle di credito e risparmio, che permetta alle contadine di accedere a piccoli prestiti a condizioni eque, per sostenere la microimprenditorialità femminile. Per questo suo impegno Julitte Diagne, alla fine degli anni novanta, è stata insignita con la più alta onorificenza senegalese: la “Médaille de Lion”.
“Il valore è il denaro, il cibo e la sussistenza. Ma il valore sono anche i valori relazionali e la riconoscenza.. i contadini stessi possono essere dei trasmettitori di conoscenza ai professori universitari.”. Questa è una citazione di un passo di Julitte Diagne tratto da una riunione di A.S.D.I., su una delle progettualità ora in cantiere, che riguarda la rivalorizzazione in ambito aromaterapico delle piante aromatiche della Farmacopea Tradizionale Senegalese della Casamance. In queste parole c’è la filosofia e l’essenza del suo lavoro.