Luisanna Messeri ospite alla Festa Artusiana per presentare il suo libro “La cucina del Casale”

Messeri Casa Artusi 1

Un ritorno gradito nella città artusiana quello di Luisanna Messeri, Premio Marietta ad honorem nel 2007, che ieri (mercoledì 26 giugno) a Casa Artusi ha presentato il suo libro “La cucina del Casale” (Rai Libri, 2018) nell’ambito degli ‘APP-eritivi, applicazioni per il buonessere’ organizzati per la XXIII edizione della Festa Artusiana.

Ad accoglierla Laila Tentoni, Presidente di Casa Artusi, che ha ricordato come per la prima volta Messeri fosse venuta in contatto con la filosofia artusiana: “All’epoca conduceva una trasmissione sul canale Alice dove trattava la cucina domestica con consapevolezza. Ci scrisse chiedendo una foto, o meglio l’unica, che ritraeva il padre della cucina italiana. Da quel momento, tutte le sue trasmissioni hanno avuto alle spalle la foto di Pellegrino Artusi. E’ stato solo l’inizio di un salda relazione che dura da anni e che anche oggi ci permette di averla nostra ospite”.

Ad entrare nel dettaglio del libro è stato il responsabile della biblioteca Pellegrino Artusi Antonio Tolo che ha esaminato il continuo intreccio tra la cucina e la dimensione affettiva.

“A partire dalla dedica che faccio ai miei figli – ha detto Messeri – posso affermare che la cucina sia per me una vera e propria storia d’amore. Penso infatti che siano le ricette che insegniamo ai nostri cari il vero tesoro della famiglia, quello che lasciamo in eredità, molto più dei beni materiali. Ricreare una ricetta dona felicità e soddisfazione. Premetto che non ho voluto scrivere un manuale, perché sarebbe stata per me una scrittura troppo tecnica. Anzi questo libro è sulla mia vita, sulle belle esperienze che per me sono sempre, inevitabilmente, legate a quello che succede a tavola. Non pensate però a pagine piene di nostalgia, anzi a pagine vive, così come è viva la cucina. A me ad esempio piace cucinare utilizzando le ricette tradizionali ma anche provare piatti nuovi, ad esempio con le ricette che i miei figli portano a casa dalle loro esperienze all’estero”.

Riguardo all’organizzazione del volume, come ha sottolineato Tolo, quello di Messeri può essere considerato un ricettario artusiano per la sua suddivisione interna, che segue alla perfezione la stagionalità dei prodotti.

“L’utilizzo delle stagioni mi è servito per organizzare sia il pensiero che le ricette. – ha spiegato Messeri – E’ importante raccontare i prodotti a partire dalle stagioni affinché i consumatori siano preparati negli acquisti e selezionino solo prodotti di qualità. Da qui il mio consiglio di una buona spesa, fatta acquistando possibilmente dai produttori locali, senza partire da casa con una rigida lista della spesa. Quello con il cibo è un rapporto carnale, dunque è meglio sceglierlo con cura. E se può sembrare un ragionamento strano, basti pensare al modo in cui acquistiamo tutti i giorni: se è vero che per scegliere un paio di scarpe entriamo in più di un negozio, perché accontentarsi nella prima braciola che troviamo al supermercato? Una buona spesa inoltre, ci insegna a spendere meglio i nostri soldi e a diminuire gli avanzi perché ciò che si acquista si consuma sul momento e si evitano gli sprechi. E una volta capito come si fa la spesa, non ci rimane che cucinare con semplicità: un piatto è perfetto quando non c’è più niente da togliere, a quel punto si può gustare la sua vera essenza”.

Un ragionamento, quello di Messeri, che Pellegrino Artusi avrebbe sicuramente applaudito.

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