Per l’arte delle teglie a Montetiffi: una tradizione conosciuta in tutto il mondo.
Dici Montetiffi a Sogliano al Rubicone e subito il pensiero corre alle teglie. Un prodotto dalla lunga storia, la cui tradizione oggi è tenuta in vita da due coniugi: Maurizio Camilletti e Rossella Reali. Ultimi superstiti di una manualità con secoli di storia alle spalle, a loro la Festa Artusiana assegna uno dei prestigiosi Premi Marietta ad Honorem, riconoscimento attribuito a personalità che, con modalità differenti, contribuiscono alla diffusione della conoscenza della cultura del mangiar bene, della tavola come momento conviviale, punto di incontro del “buono e del bello”.
Come nel caso, appunto, di Camilletti a cui il Marietta ad Honorem viene consegnato “per avere saputo mantenere, assieme alla moglie Rosella, un lavoro artigianale di grande tradizione nella nostra terra”, così nella motivazione.
La storia di Maurizio e Rossella
La storia di Maurizio e Rossella inizia nei primi anni ’90, quando Leone Reali, storico tegliaio del territorio, chiude la sua bottega. A Montetiffi rimane solo Pierino Piscaglia, ultimo di quattro generazioni, a continuare un mestiere che è un’arte. Nella seconda metà degli anni ’90 anche Pierino lascia per motivi di salute. E così, quella che era una delle grandi professioni di bottega nella Valle dell’Uso, rischia di scomparire per sempre.
Poi succede qualcosa. Il destino ci mette la sua mano e vuole che un giorno Rosella e Maurizio, vadano in visita da Pierino. E qui avviene il miracolo, scatta la scintilla: i coniugi Camilletti prendono accordi per apprendere l’arte di far teglie.
“Era da diverso tempo – dice Maurizio – che il lavoro da impiegato, non mi soddisfaceva più e mi ero veramente stancato stare dietro ad una scrivania. Così l’incontro è stata la scintilla che mi ha fatto scattare la voglia di realizzare qualcosa di bello. Già da piccolo queste terre le frequentavo. Per sei mesi ho svolto i due lavori. Poi c’è stata la decisione di andare ad abitare a Ville di Montetiffi”.
L’entusiasmo di Maurizio viene sostenuto e rafforzato dalla moglie Rossella che con determinazione riprende a far girare il trespolo e a trasformare, con le mani, con i piedi, col cuore, una palla di terra in teglia.
“Dentro di noi ci sono radici così profonde che non sappiamo dove arrivino – prosegue Maurizio – forse dagli antenati di Rossella (tutti tegliai) che hanno risvegliato in lei l’orgoglio di appartenere a generazioni di artigiani, che da sempre hanno manifestato amore e rispetto per il proprio territorio”.
Le teglie che vengono prodotte presentano un timbro che ne certifica l’originalità, vere “Teglie di Montetiffi” e che garantisce la fedeltà alla tradizione: stesse materie prime, fabbricazione, stagionatura e cottura.
Oggi il loro laboratorio è aperto a tutti: ai turisti che dal mare vogliono risalire le valli, alle scolaresche, alle persone che hanno semplicemente bisogno di una teglia per cuocere la piada.