Piero Meldini, scrittore e studioso, nutre da sempre un profondo interesse per la storia dell’alimentazione e della cucina, con particolare attenzione al territorio romagnolo.
Meldini, riminese, ha diretto per più di venticinque anni la Biblioteca Gambalunghiana della sua città. Si è occupato di storia contemporanea e di storia locale, di psicoanalisi e di iconologia, e in particolare, si interessa di storia dell’alimentazione e della cucina dalla seconda metà degli anni Settanta.
È autore di quattro romanzi, ampiamente premiati e tradotti in sei lingue:
- L’avvocata delle vertigini (Adelphi 1994);
- L’antidoto della malinconia (Adelphi 1996);
- Lune (Adelphi 1999);
- La falce dell’ultimo quarto (Mondadori 2004).
La sua opera di divulgazione della cultura gastronomica è testimoniata su diverse testate: ha collaborato, dalla fondazione alla scomparsa, al mensile La Gola, fa parte della redazione della rivista Slow, il quadrimestrale del movimento Slow Food, collabora alla Rivista dei Libri e alle pagine culturali di Il Messaggero, La Repubblica, L’Unità, il Quotidiano Nazionale (Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno) e La Voce di Romagna.
Ha scritto, tra le altre cose: La cucina dell’Italietta (Guaraldi 1977); Le pentole del diavolo (Camunia 1989); Pranzi di carta (Orsa Maggiore 1990); La cucina d’e’ Gnaf (Panozzo 1997) La cultura del cibo tra Romagna e Marche (Minerva 2005) e, con Michele Marziani, La cucina riminese tra terra e mare (Panozzo 2005).
A Piero Meldini il Premio Marietta ad honorem 2008 per la straordinaria capacità di studio ed analisi della storia dell’alimentazione del nostro territorio.