Alan Friedman ospite alla Festa Artusiana “Vi spiego perché negli States si mangia junk food”
Di fronte ad un pubblico numerosissimo e attento, ieri sera (lunedì 26 giugno) Alan Friedman, ospite a Casa Artusi nell’ambito della Festa Artusiana, dove ha presentato il suo ultimo libro “Questa non è l’America” (Newton Compton, 2017) ha espresso un giudizio netto e severo sulla società americana. Durante la campagna elettorale del 2016, conclusasi con l’elezione di Donald Trump, Friedman ha girato l’America in lungo e in largo raccogliendo testimonianze di vita dagli strati più poveri della società. Ne è emerso un quadro disastroso, fatto di persone che vivono con pochissimi dollari al giorno, con altissimi tassi di disoccupazione e di malattie.
Un’analisi a dimostrazione del fatto che “gli americani poveri vivono peggio dei poveri di altri popoli” e il loro disagio inizia soprattutto a tavola. “Se si vive lontano da un grande centro commerciale e non si hanno i mezzi per muoversi, ci si deve arrangiare nei piccoli alimentari dove l’offerta di frutta e verdura fresca è pressoché inesistente a favore di intere distese di junk food. Perché allora non coltivarsi da soli gli ortaggi? Perché l’agricoltura è vista dagli americani, afroamericani in primis, come un retaggio della schiavitù e da qui il rifiuto a praticarla. Insomma l’America è una delle terre più ricche del pianeta ma si ritrova a vivere in un deserto di cibo”.
Cattiva alimentazione, assenza di assistenza sanitaria, ignoranza, disagio, rabbia e paura. Sono questi, secondo Friedman, i fattori che hanno portato all’elezione di un presidente forte e autoritario come Donald Trump.
In uno degli appuntamenti più attesi della Festa Artusiana, Friedman ha risposto alle osservazioni di chi gli imputava una critica esagerata verso il suo Paese di nascita, spiegando che “solo criticando le ingiustizie del mio Paese, mi sento un vero patriota”.
